Ogni volta che si fa riferimento al brigantaggio, la nostra mente ripercorre il periodo post unitario, inserendo come visioni i personaggi di Garibaldi e Cavour. In pochi collegano i briganti a Napoleone e ai grandi eventi che cambiarono il corso della storia europea nella prima metà dell’ottocento. Eppure è proprio in quegli anni, ovvero dal 1799 fino al 1815, che il brigantaggio prese forma e divenne il fenomeno complesso e articolato che conosciamo oggi. Oggi vorrei provare a dimostrarvi la veridicità delle mie parole attraverso la vita di un uomo, per la precisione un brigante, di nome Nicola Gualtieri e meglio conosciuto come Panedigrano. Nicola non fu solo un brigante, fu un uomo del riscatto, che incarnò la forma più pura di resistenza al dominio napoleonico in difesa della religione cristiana e della monarchia borbonica. A dirla così Panedigrano potrebbe sembrare un eroe, ma difese la parte sbagliata della storia, i borboni, che dopo qualche anno persero il loro regno per far posto allo stato italiano, e se la storia, come dice il famoso detto è scritta dai vincitori, non c’è posto nelle sue trame per un uomo che difese i borboni contro i francesi. Oggi è la storia di un uomo dimenticato quella che vogliamo raccontare.